lunedì 11 aprile 2016

Desconocido - Resa dei conti

Regia: Dani De La Torre
Origine: Spagna
Anno:
2015
Durata:
102'








La trama (con parole mie): Carlos è un funzionario di banca con una lunga carriera alle spalle, una vita agiata, una bella famiglia ed un'apparenza di successo. Una mattina, quando decide di accompagnare i due figli a scuola, il suo mondo si ribalta: contattato tramite un cellulare ritrovato proprio sul cruscotto della sua auto da uno sconosciuto, è ricattato in modo da trasferire tutti i suoi risparmi ed una considerevole somma di denaro attraverso la banca su un conto sicuro.
Se non obbedirà alle istruzioni del suo contatto, il mezzo che sta trasportando lui ed i suoi figli esploderà a causa delle bombe installate sotto i sedili, pronte a detornarsi nel momento in cui qualcuno dovesse lasciare il suo posto.
L'uomo si troverà dunque a lottare per la sopravvivenza della sua famiglia - oltre che di se stesso -, per il suo lavoro e la speranza di poter spiegare alle forze dell'ordine che quello che sta facendo non è frutto di un gesto estremo di follia legato alla sua separazione dalla moglie: cosa accadrà, dunque, quando i nodi verranno al pettine?











Ammetto di averci sperato.
Il Cinema spagnolo ha sempre prodotto buone cose, il thriller è un genere di casa al Saloon, recensioni di alcuni bloggers decisamente affidabili - e non sto parlando del mio antagonista Cannibal Kid, ovviamente -, una tecnica notevole - basti pensare al piano sequenza che, di fatto, segna il giro di boa della pellicola, davvero splendido -, un protagonista da pollici altissimi - Luis Tosar, già apprezzato in Bed Time e Cella 211 -.
Le premesse di un successo, insomma, c'erano davvero tutte.
Ritmo ed azione compresi, conditi da una spalla per il suddetto main charachter come la coordinatrice degli artificieri da fare invidia alle più cazzute eroine ottime per registe come Katherine Bigelow.
Eppure Desconocido, serratissimo film iberico da poco approdato in sala in Italia, ha finito per non convincermi affatto.
Ma non voglio concentrarmi sui palesi limiti di sceneggiatura di una vicenda intrigante pronta a fare acqua da tutte le parti - in fondo, non siamo dalle parti di Speed, che essendo una tamarrata feroce può permettersi certe concessioni, ma di qualcosa dal taglio decisamente più realistico, almeno sulla carta -, di una seconda parte nettamente inferiore alla prima o di tutto quello che si potrebbe criticare - tecnica a parte, per l'appunto - del lavoro del pur promettente Dani De La Torre: vorrei concentrarmi sul Cinema americano, palese ispiratore di questo prodotto, osteggiato spesso e volentieri dai radical di qualsiasi continente.
Perchè se Desconocido fosse stato girato a Los Angeles invece che a La Coruna, con Jason Statham a prendere il posto di Luis Tosar ed un Simon West qualsiasi dietro la macchina da presa a dispetto del già citato De La Torre, la maggior parte dei sostenitori "alti" di questo film si sarebbero trovati senza se e senza ma dall'altra parte della barricata: tipico thriller d'azione poco plausibile, grande sfoggio di mezzi e tecnica assolutamente non supportato dalla plausibilità logica, un finale che più retorico e buonista non si potrebbe.
Peccato che il film non sia a stelle e strisce, ma un prodotto assolutamente e completamente figlio di un tentativo tutto europeo di sdoganare l'intrattenimento più basic cercando di dare allo stesso una connotazione autoriale: troppa grazia, ragazzi miei.
La realtà dei fatti, purtroppo, è che a parte l'indubbia perizia ed un attore protagonista molto valido, Desconocido sia una brutta copia di decine e decine di produzioni statunitensi non solo attuali o quantomeno recenti, ma figlie di epoche già trascorse da parecchio, eighties su tutte: troppo facile mascherare l'operazione come qualcosa di nuovo, o cool, e troppo poco per considerarla, al contrario, soltanto un divertissement buono per rilassare i neuroni al termine di una giornata o di una settimana pesanti.
Un vero peccato, perchè per un amante del genere come il sottoscritto titoli che possano in qualche modo rinverdire i fasti del passato sono una vera e propria manna dal cielo, e soprattutto dopo aver letto segnalazioni come quella della Bolla, l'impressione di trovarsi di fronte proprio ad una piccola perla aveva assunto una certa consistenza, sfumata un minuto dopo l'altro nel corso della visione di questo Desconocido che sarà scorrevole e comunque piacevole da vedere quanto vorrete, ma che alla fine suonerà senza appello come una pesante delusione.
A meno che non siate strenui detrattori di un certo tipo di produzioni americane: allora potrà essere l'occasione giusta per apprezzare un genere senza sputtanarvi con gli amici del circolino d'essai affermando che, sotto sotto, voi i vecchi film con Stallone, Schwarzenegger e Bruce Willis li adorate.






MrFord





"We get some rules to follow
that and this, these and those
no one knows
we get these pills to swallow
how they stick in your throat
taste like gold
oh what you do to me
no one knows."
Queens of the stone age - "No one knows" -







12 commenti:

  1. Troppo ammmericano e pronto per l'espatrio, troppo a tavolino, ma non mi è dispiaciuto. C'è qualche bel piano sequenza e Tosar è bravissimo al solito.

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    1. Tecnicamente ottimo, Tosar come al solito una garanzia.
      Ma per il resto poca roba.

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  2. Già che mi chiami in causa mica posso nascondermi dietro un dito: sai che a me il cinema zamarro piace e sai anche che i miei post sono scritti molto di pancia. La verità è che, al di là della produzione spagnola, la prima mezz'ora di film mi ha messo la tachicardia addosso nonostante la sua natura aMMeregana e derivativa, soprattutto grazie all'interpretazione di Tosar. Probabilmente con uno Statham (attore gnocco ma che solitamente mi comunica la stessa empatia di uno zerbino) mi sarei spaccata i maroni e avrei preso a pernacchie lo schermo, chissà!

    Il resto del film s'ammoscia, peccato. E sì, di "europeo" non c'è proprio nulla, concordo.

    Detto questo, mi spiace di averti causato diludendo T___T

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    1. In realtà secondo me il problema è proprio quello: se fosse stato un film americano sarebbe stato stroncato da tutti, invece fa figo dire che noi europei facciamo bene anche gli action o i thriller. ;)

      E non è certo colpa tua! :)

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  3. Se solo il protagonista fosse stato Stallone, a quest'ora qui su WhiteRussian sarebbe stato il film dell'anno... :)

    Peccato che, se il protagonista fosse stato Stallone, sarebbe risultato una porcheria inguardabile, invece è un ottimo thriller.

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    1. Se il protagonista fosse stato Stallone, il film sarebbe stato inverosimile ed ironico, e mi avrebbe divertito.

      Invece è solo una finta roba d'autore con una sceneggiatura pessima. ;)

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  4. Ottimo il pezzo dei Queens of the stone age, mentr eil film pare tranquillamente perdibile. ;)

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    1. Come visione d'intrattenimento ci sta tutta, anche se certo non è all'altezza del pezzo. ;)

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  5. Potrei guardarlo solo per la presenza di Tosar e per il plot che ricorda speed...ma se dici che poi si sgonfia tutto lascio perdere...
    (però un po' mi stuzzica lo stesso)
    ;)

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    1. Pensavo l'avessi già visto, figurati! ;)
      Tosar sempre mitico, il film insomma. La tecnica, però, spacca.

      In settimana ci si vede una sera?

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  6. vero, fino al piano sequenza è pure accettabile, poi deraglia...

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    1. Effettivamente, invece di segnare la svolta in positivo, il piano sequenza la segna in negativo.

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